PREMESSA

Il settore dell’illuminazione pubblica, attualmente, presenta caratteristiche tali da consentire la realizzazione di interventi di efficienza energetica, finalizzati al conseguimento di un consistente risparmio di energia elettrica, con conseguenti benefici in termini economici ed ambientali.

Tutti gli interventi di riqualificazione dovranno essere valutati, oltre che dal punto di vista dell’efficienza energetica ed economica, anche dal punto di vista della qualità del servizio offerto ai cittadini.

 

SITUAZIONE PREVISTA

L’analisi degli impianti di illuminazione pubblica di un qualsiasi Comune richiede la raccolta dei seguenti dati:
– numero, tipologia e potenza delle lampade;
– tipologia dei corpi illuminanti, con particolare riferimento alla loro schermatura e al loro stato di conservazione;
– consumi annuali di energia attiva e di energia reattiva, potenze impegnate e tensioni di alimentazione;
– costi annuali per il consumo dell’energia elettrica ed eventuali penali per l’eccessivo consumo di energia reattiva;
– costi annuali di manutenzione;
– modalità di gestione degli impianti ed eventuale utilizzo di riduttori di flusso o di altri dispositivi per la regolazione delle lampade.

Questa principali caratteristiche degli impianti di norma vengono fornite dal personale tecnico del Comune.

Ad esempio: consideriamo che il sistema di illuminazione pubblica del Comune si componga di circa 3.500 punti luce.  E consideriamo che le lampade attualmente installate siano principalmente di due tipologie a scarica in gas: ai vapori di mercurio e ai vapori di sodio ad alta pressione.

La Tab. 1 riepiloga, in quantità e tipologia, la composizione del parco Lampade.

Nel complesso, consideriamo che gli impianti di illuminazione pubblica dispongano di 681 lampade ai vapori di mercurio, di 2.730 lampade al sodio alta pressione, di 138 lampade agli alogenuri metallici.

L’ipotesi di impianto considera che gli impianti di illuminazione pubblica sono privi di riduttori di flusso luminoso di tipo centralizzato o puntuale. Tali dispositivi sono in grado di attenuare il flusso luminoso emesso dalle lampade nelle ore centrali della notte e permettono di ottenere un buon risparmio di energia elettrica, senza penalizzare la qualità del servizio.

Gli apparecchi utilizzati negli impianti di illuminazione pubblica del Comune si possono suddividere in tre tipologie:

  • apparecchi per l’illuminazione stradale, impiegati per illuminare le zone a traffico prevalentemente veicolare;
  • apparecchi da arredo urbano, impiegati per l’illuminazione delle zone residenziali e per l’illuminazione di aree a traffico prevalentemente o esclusivamente pedonale (l’aspetto estetico assume per questa tipologia particolare importanza);
  • apparecchi per proiezione, impiegati nell’illuminazione sportiva e d’accento come, ad esempio, l’illuminazione di monumenti ed edifici storici.
  • apparecchi per illuminazione interna locali comunali

Ipotizziamo ancora che solamente il 20% degli impianti di illuminazione pubblica rispetta la normativa vigente, aggiornata successivamente alla installazione della maggior parte degli impianti del Comune. Ciò è stato preso in considerazione ai fini dell’attuale ipotesi di  lavoro.

Nel complesso, gli impianti di illuminazione pubblica del Comune saranno quindi caratterizzati da una potenza installata (lampade e dispositivi ausiliari) pari a circa 520 kW e da un consumo annuo di energia elettrica pari a circa 2080 MWh/a.

Il periodo di funzionamento di ciascuna lampada ammonta a più di 4.000 ore annue, pari a più di 11,7 ore giornaliere.

L’importo annuo per l’acquisto dell’energia elettrica ammonta a circa 350.000 € (IVA compresa). (Calcolo del costo della energia elettrica riferito al 2012)

L’importo annuo per la manutenzione per un anno sarà pari a c.a. di 36.000 + IVA

 

1 – ILLUMINAZIONE STRADALE

La spesa annua media per energia elettrica è di 350.000€, + 45.000 per manutenzione impianti.

Le lampadine (circa 3500) attualmente installate sono di vario tipo, al sodio, sodio ad alta pressione, al mercurio. queste ultime entro il 2015 saranno dichiarate fuori norma e non piu’ certificabili CE, quindi andranno sostituite con altro tipo a norma.

La durata di una lampadina del tipo sopra descritto e’ di 5000 ore.

Il tempo di accensione dell’impianto è di 4000 ore all’anno. significa che mediamente vanno sostituite le lampadine quasi ogni anno. poi in realtà durano di più, ma la luce che fanno diminuisce sempre più. Questo risulterà visibile lungo le strade, con lampadine di luminosità e colore diversi.

Bisogna notare che l’80% dei corpi illuminanti sono fuori norma per quanto riguarda l’inquinamento luminoso, per cui andrebbero sostituiti.
Altro problema è lo stato in cui si trova a volte l’impianto: molti dei cavi sono interrotti e guasti, per cui per ragioni tecniche ciò dà luogo ad un consumo maggiore.
Se ci sono all’incirca 700 corpi illuminanti (lampioni) a norma, le cui lampadine potrebbero essere direttamente sostituite da lampadine a LED con un costo variabile da 50 a 150€ a lampadina.
per gli altri lampioni si deve sostituire tutta la testa con una a LED. (circa 2300 lampioni) con un costo di 400 € ciascuno.
Tecnicamente le lampadine e le teste illuminanti possono essere direttamente alimentabili con 220 V, senza alcun altro dispositivo.
Naturalmente la luce che i LED forniscono e’ migliore di quella delle altre lampadine e l’accensione e’ immediata.

Calcolo e piano economico:
La sostituzione totale dei lampioni ha un costo di 1.351.000€. Sarà da valutare se distribuirlo in piu’ anni o ottenere finanziamenti( nella situazione attuale sembra difficile per il patto di stabilita’) per un acquisto iniziale di tutto il materiale.
Situazione prevista :
Costo energia: 353.000€/anno
Costo manutenzione: 45.000€ /anno
Totale 398.000€ /anno

Situazione con sostituzione totale:
Costo energia 143.300 €/anno e piano in 10 anni Costo manutenzione 0/€
Costo ammortamento 130.100 €/anno
Totale 273.400 €/anno
Risparmio annuo: 124.600 €
Dal grafico che segue si puo’ vedere come il “breaking point” per questo progetto e’ di poco meno di 4 anni, cioe’ dopo i primi quattro anni si sente la convenienza.


Il grafico illustra la spesa in 10 anni

 

2 – ILLUMINAZIONE LOCALI COMUNALI
Ipotizziamo una illuminazione dei locali del Comune, come uffici, corridoi, locali ricezione pubblico, ecc.
I corpi illuminanti sono costituiti da lampade a incandescenza di almeno 100W l’una, lampade fluorescenti di vecchio tipo( contengono mercurio ), lampade a basso consumo( poche in numero).
Le lampade fluorescenti dovranno in ogni caso essere sostituite perché’ non a norma con le disposizioni comunitarie, data la presenza di mercurio e suoi sali all’interno.
Non esiste un sistema di interruttori crepuscolari e di regolazione, per cui spesso queste lampade rimangono accese anche in pieno giorno.
Si possono sostituire con circa 15€ l’una tutte le lampadine degli uffici e locali degli edifici comunali.
La maggior parte delle lampadine sono ancora ad incandescenza.
Supponendo 1000 lampadine da 100W ciascuna, con una accensione di 8 ore al giorno, per 300gg all’anno, il consumo e’ di almeno 240.000KWh/anno, con un costo di 24.000 €, piu’ la manutenzione di circa 2000 €/anno.
Sostituendo tutte le lampade con LED da 10 W, il costo dell’elettricita’ e’ di 2400€/anno.

Calcolo e piano economico
Il costo di 1000 lampadine LED e’ di circa 15.000€ .Ogni anno si risparmieranno 21.600 € sulla bolletta elettrica piu’ 2.000 € di manutenzione.
Il tempo di ammortamento è di 7-8 mesi